A Cuba crolla la rete clandestina di vendita di gas liquefatto

Il mercato nero del carburante è di nuovo nel mirino delle autorità.

Questa volta l'indagine si è concentrata sul gas liquefatto, una risorsa sempre più difficile da reperire sull'isola.

I primi resoconti indicano che i responsabili hanno manipolato le bombole di gas oltre la loro capacità di sicurezza, aumentando pericolosamente il rischio di esplosioni e mettendo a rischio la popolazione.

Manomissione dei cilindri e prezzi elevati

I serbatoi, che per regolamento devono contenere 60 libbre, vennero riempiti fino a 80.

Questo gas veniva poi trasportato su veicoli verso destinazioni non autorizzate e rivenduto sul mercato informale a prezzi ben superiori al valore ufficiale.

Secondo i siti web ufficiali che hanno riportato l'operazione, questo schema illecito è stato individuato a Cienfuegos e Sancti Spíritus.

I cilindri circolavano senza destare sospetti, nonostante l'evidente pericolo.

Ricerca in corso

La polizia economica è intervenuta per fermare queste pratiche, che non solo costituiscono un reato, ma rappresentano anche un grave rischio per la sicurezza pubblica.

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L'indagine continua per stabilire la portata della rete e le responsabilità dei soggetti coinvolti.

Un fenomeno diffuso nel Paese

Situazioni simili sono state scoperte ad Artemisa, dove un rappresentante commerciale è stato accusato di aver organizzato una frode interna simulando una rapina per rubare più di 40 bombole.

Una banda dedita al furto e alla rivendita di BB è stata smantellata all'Avana, a conferma che il problema è diffuso in tutto il paese.

Restrizioni e disordini sociali

A Villa Clara, le autorità hanno deciso di riorganizzare e limitare la vendita di gas naturale liquefatto, una misura che ha aumentato il malcontento pubblico e rafforzato la percezione di carenza.

Allo stesso tempo, recenti rapporti hanno evidenziato come la difficoltà di accesso ai carburanti alimenti disuguaglianze e corruzione, lasciando molte famiglie in una situazione di svantaggio e costringendole a rivolgersi al mercato nero, dove i prezzi superano di gran lunga quelli ufficiali.